Durante la corsa
Dopo la corsa
Il male più classico è quello che avverti un’ora o due dopo l’allenamento, magari alzandoti dalla sedia dopo aver cenato. Avverti una “rigidità” di entrambe le gambe, che si riduce un po’ man mano che cammini. Il giorno successivo ti alzi malconcio, ma tutto si risolve dopo pochi minuti e riesci ad allenarti senza problemi. Non si può definire affaticamento questo tipo di problema, ma normale effetto dell’allenamento, soprattutto se questo è stato di elevata quantità o intensità. Può capitarti dopo una seduta di pesi, una giornata sugli sci (runners che, in questo caso, dedicano una domenica al fondo nelle prime uscite invernali), al tennis o al calcio o un’altra attività inusuale che può far risvegliare con i muscoli dolenti. È il segnale che hai fatto lavorare dei muscoli che normalmente non utilizzi per correre e magari la cosa ti dà anche un po’ di soddisfazione. Se avverti del dolore diffuso al tronco, al collo o alle braccia è inutile modificare i tuoi programmi d’ allenamento per la giornata; se invece interessa le cosce è meglio effettuare una seduta leggera e rimandare al giorno successivo un’eventuale lavoro impegnativo.
Hai camminato in montagna per diverse ore: hai affrontato la salita e poi la discesa con entrambe le gambe sempre più di piombo. A casa ti senti pesante, ma il peggio deve ancora arrivare. L’indomani cammini come un robot e col passare del tempo la situazione non migliora. Quarantott’ore dopo ti scopri ancora più bloccato, solo al terzo giorno ti risenti quasi normale. Anche in questo caso non è niente di grave, il termine tecnico anglossassone è D.O.M.S. (Delayed Onset Muscle Soreness), in italiano lo si definisce dolore muscolare tardivo. È tipico di un eccessivo utilizzo dei muscoli in fase eccentrica, ossia quando si contrae il muscolo in allungamento. Non l’avresti avuto se fossi salito, anche per dei tempi più lunghi, ma poi ridisceso in funivia. Così come non ti sarebbe capitato se avessi fatto un’uscita di più ore in bicicletta, magari dopo che non la utilizzavi da mesi: ti saresti ritrovato con i muscoli affaticati ma avresti camminato normalmente e non si sarebbe potuto parlare di D.O.M.S. (in bici il lavoro eccentrico è pressoché nullo). Il dolore muscolare tardivo si controbatte col nuoto e la bici stazionaria (la comune cyclette), l’aspirina (se il medico non la ritiene controindicata nel tuo caso per problemi di allergie o altro), i bagni caldi, i massaggi, molto stretching. Aspetta il terzo giorno per riprendere la corsa.
Ti alleni, vai nello spogliatoio e compare un dolore ben localizzato a livello muscolare. La mattina successiva il dolore è ancora più forte. Non avere dubbi: vai subito a fare una visita specialistica, magari effettuando prima un’ecografia. Devi escludere un danno muscolare e, nel dubbio, meglio saltare l’allenamento.
La voglia di testarti su delle distanze veloci ti porta a tirare fuori le scarpe chiodate che non usavi da un po’ di tempo. Dopo una seduta in pista, nelle ore e nei giorni successivi ti duole la parte anteriore della gamba, quei muscoli posizionati lateralmente alla tibia. e il dolore è intenso, evita di correre il giorno successivo (puoi dedicarti in alternativa a nuoto o bici) perché potresti procurarti una fastidiosa infiammazione; se si presenta solo come un fastidio leggero, allora passaci sopra senza problemi e prendi l’aspirina dopo cena per due o tre giorni.
(fonte : Runners world italia)