47^ Stramilano

47^ Stramilano

Non è stato record di partecipazione o di tempi per questa mezza maratona, ma il livello tecnico è stato comunque elevato.

I primi tre atleti sotto i 61 minuti ed i primi dieci entro 1:04’. Questo l’esito della gara agonistica, combattuta almeno fino al km 15, che ha visto il vincitore Kibitok Felix (Kenya) sfiorare di soli 11 secondi la soglia dei 60 minuti, infatti ha chiuso in 1:00:11. Secondo posto per l’eritreo Solomon Shumay Mogos (1:00:40) e terzo per il keniano Mwangi Paul Kariuki; i primi tre della classifica hanno realizzato il proprio record personale. Primo italiano Pietro Bomprezzi (1:06:55), a seguire Nicola Bonzi (1:07:34) e Andrea Soffientini (1:07:40).

Apparentemente meno battaglia in campo femminile, con l’etiope Kebede Sutuma Asefa che vince in 1:07:54, dopo aver lasciato le avversarie già poco prima del km 10. Sono oltre due i minuti di vantaggio su Karanja Ruth Waithira (Kenya – 1:10:15), seguita a sua volta da Esikon Pauline Nagaroi (Kenya – 1:12:27). Prima italiana Alice Gaggi, forte interprete della corsa in montagna, che porta il suo personale a 1:13:40. A seguire Teresa Montrone (1:17:01) e Gloria Giudici (1:19:21).

Condizioni meteo praticamente perfette per “fare il tempo”, forse solo un po’ di vento sulla circonvallazione ha disturbato la gara di testa. Come detto, molto vicino ai 60 minuti il tempo del vincitore, l’impressione è che ci sia stata qualche indecisione nei ritmi da seguire, nella fase iniziale della gara; altrimenti è probabile che si potesse realizzare il fatidico sub 60 minuti; impressione confermata dalla relativa facilità con la quale ha vinto Kibitok, che ha corso, da solo, gli ultimi 6 chilometri alla media di 2’50/km.

Per il resto è stata la solita Stramilano, ben gestita ed organizzata; e anche rispettata dai milanesi, cosa non da poco. Pretendere il supporto, che spesso chiedevano i colleghi podisti, forse è un po’ troppo, personalmente mi accontento di poter correre nella massima sicurezza, su un percorso bello e veloce, ammesso di avere le gambe per poter andare forte….

Voto massimo alla vera novità: partenza ed arrivo in piazza del Castello, una logistica migliore e decisamente più funzionale che in precedenza, tutto raccolto in breve distanza. Manca il fascino dell’arrivo in Arena? Forse, ma era davvero tutto troppo scomodo e complicato, ed allora meglio così. Qualche leggera modifica del percorso ha reso la Stramilano complessivamente più veloce ma altrettanto bella. Ho corso nei dintorni dei pacer dei 4’45/km (proiezione tempo finale 1:40), bravi nel gestire il ritmo, tanto quanto nell’incoraggiare chi faceva parte del loro gruppo. Bravi anche nel fare il “paracadute”, ovvero mettersi a disposizione di chi tendeva a staccarsi per riportarlo in gruppo. Cito solo Cesare Corona, mi vogliano scusare gli altri di cui non conosco il nome, ma ai quali faccio i miei complimenti.

All’imboccatura del rettilineo di arrivo batto il cinque ad Andrea Alzati, stravolto più di quelli che hanno corso per 21097 metri. Andrea è anima, cuore e motore di questa manifestazione, senza dimenticare gli altri componenti del team Stramilano: Michele Mesto, Cesare Toninelli, Aldo Gelosa ma anche i tanti altri che appaiono meno eppure sono fondamentali perché tutto funzioni al meglio. A proposito degli “altri”: passando sotto la linea del traguardo, senza clamore ma con tanto affetto, ho rivolto un commosso saluto ed un pensiero a chi questa volta non ho ritrovato all’arrivo.

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