Dall’inizio di quest’anno, con La Patria 1879, società alla quale appartengo, noi tecnici insieme agli atleti delle categorie più giovani stiamo partecipando ad un progetto estremamente interessante che riguarda l’abbandono dello sport in età adolescenziale dal nome Drop Out (Facebook @dropoutmodena).
Gli aspetti affrontati sono molteplici ed estremamente complessi, ma grazie alle capacità relazionali ed interattive della psicologa Valentina Marchesi e della biologa nutrizionista Chiara Mezzetti, si è tramutato tutto in un grande gioco di gruppo che speriamo abbia lasciato un segno positivamente indelebile nei ragazzi.
Anche l’incontro con il campione di arrampicata Ludovico Fossali, più simile ai ragazzi di quanto si possa immaginare, è stato una tappa indimenticabile di questo percorso.
Queste giornate mi hanno fatto inevitabilmente riflettere su come gli atleti amatori pretendano da loro stessi risultati cronometrici, facendo però finta che tutto il resto, al di fuori della corsa, non conti e che spesso il risultato sia frutto di una giornata casualmente nata bene.
Mi duole disilludere il tapascione tipo, ma se si vuole migliorare occorre prestare molta attenzione a tutti questi aspetti.
Gli ingredienti per una buona prestazione nella corsa
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- Psicologico – Quando da noi ci aspettiamo un risultato importante, una prestazione che soddisfi le nostre aspettative, la troppa tensione quasi sempre ci logora facendoci esaurire le energie nervose prima della partenza. Occorre essere focalizzati sull’obiettivo, verissimo, ma con giusta consapevolezza e tranquillità. Ci siamo allenati per mesi, quindi siamo pronti, tuttavia ci sono aspetti che non possiamo prevedere come ad esempio un malanno che è in incubazione da qualche giorno, una giornata ventosa o piovosa, un problema sul percorso, tutte situazioni che sono al di sopra di ogni possibile nostro controllo. In ragione di ciò il nostro pensiero dovrà soffermarsi sempre sugli aspetti tecnici perché fisicamente siamo consapevolmente pronti.
- Tecnico – Ci siamo allenati bene per ottenere il nostro crono, quindi dovremo mantenere un determinato ritmo. Gli eccessi di ottimismo, soprattutto nelle gare di media e lunga distanza si pagano sempre dopo metà gara. Personalmente devo ammettere di aver raccolto per strada parecchi atleti che sovrastimavano le loro capacità con inizi particolarmente esuberanti. Tutto quello fatto durante la preparazione dà proiezioni ben precise. È chiaro che nel periodo di scarico pre-gara le gambe siano eccezionalmente brillanti, ma lo sono sempre in funzione dell’obiettivo prestabilito. Siate pazienti e rispettate la tabella di marcia.
- Nutrizionale – Inutile illudersi, se ti mangi una carbonara e dopo un’ora esci a correre, ci sono buone probabilità che il tuo fegato urli vendetta. Esistono regole ben precise su cosa mangiare e quanto tempo prima mangiarlo per far sì che il nostro corpo possa funzionare al meglio, ai fini di una buona prestazione. Non tutti i cibi hanno il medesimo tempo di digestione e non fate troppo affidamento sulle barrette, perché molte di quelle hanno come addensanti sostanze che vanno a sovraccaricare il fegato e non sempre sono funzionali all’obiettivo. Anche se si fanno 60 km a settimana non si può mangiare quello che si vuole, o meglio, occorre fare particolare attenzione a questo aspetto se si vuole ottenere il meglio dal nostro motore. Non potete inserire nel serbatoio della vostra macchina benzina di scarsa qualità e pretendere di vincere il gran premio.
Ci ho riflettuto a fondo e credo che questo percorso fatto con gli esperti e per questo amici del Dropout Modena, abbia fatto più bene a noi tecnici ed adulti che ai ragazzi perché in fin dei conti al campo e nella vita, non si può relegare al solo aspetto tecnico prestazionale una seduta di allenamento.
Buone corse!